Soprattutto per noi che lavoriamo nel settore, dopo l'articolo uscito su Panorama settimana scorsa, c'è molta curiosità per questa raccolta di fatti, documenti e scritti raccolti dal presidente di Esselunga.

Reperti etruschi usati come grimaldello, licenze lasciate scadere (ma prontamente girate alle Coop), terreni pagati sei volte il valore di mercato, condizionamenti di sindaci e assessori, persino uno scippo ai danni di una signora sopravvissuta al campo di sterminio di Auschwitz per realizzare una Ipercoop gigantesca in una città “proibita” all’Esselunga. Tutto è servito per bloccare l’espansione dell’imprenditore lombardo, che chiede soltanto di “servire”, di poter fare il mestiere imparato da Nelson Rockefeller, di cui fu socio all’inizio dell’attività.
Operazioni che avevano richiesto anni di preparazione e ingenti investimenti gli sono state sottratte dalla “concorrenza” nel giro di poche ore. Fino a giungere alle pressioni di Romano Prodi su Caprotti perché la sua azienda resti «in mani italiane»: cioè sia ceduta alle Coop. Una soluzione finale che aggiungerebbe la beffa agli ingenti danni, morali e materiali, già subiti."
E' arrivato in casa mia solamente oggi, quindi mi riservo di leggerlo prima di esprimere ogni commento.
Certo è, però, che se le cose stanno veramente come anticipato c'è da essere molto incazzati....
3 commenti:
Non ti mettere contro le cooperative, se ci tieni alle gomme della tua costosa automobile...
Pippo
"noi del settore" ahahahaha
io alla Coop e all'iper non ci sono andata MAI e caso mai mi venisse il dubbio di andarci NON CI ANDRO' MAI.
viva l'esselunga forever
neanche un euro ai comunisti
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